L’avventura alle spalle della placida costiera romagnola? Un tempo l’unica ventata sportiva che si respirava da quelle parti era l’annuale Festival del Fitness che si svolgeva a Rimini. Qui ogni anno convergevano, per alcuni giorni, palestrati e appassionati di discipline sportive da fare prettamente in palestra da ogni parte della penisola. Rimini, Riccione e tutte le cittadine che si affacciano sul mare hanno una capienza, per quanto riguarda gli alberghi, davvero impressionante. Queste manifestazioni erano appunto studiate per riempire per alcune periodi turistici poco appetibili per i turisti classici gli hotel di Rimini, di Riccione fino ad arrivare agli hotel di Cattolica.
Visto il successo di questi eventi sportivi l’associazione albergatori si è posta la domanda se non fosse il caso di cavalcare il target degli sportivi e cercare di avere dei clienti in quelle zone in periodi quali la tarda primavera e fine estate, classico passaggio fra i turisti del mare e gli invernali clienti business che arrivano per fare affari nella nuovissima e importante fiera di Rimini. Sicuramente non sono stati trascurati i successi che Trentino e Alto Adige seminano da anni con queste manifestazioni. In quelle regioni infatti da anni alcune manifestazioni sportive come la celebre Rampilonga fanno il tutto esaurito. Insomma la Costa Romagnola è sempre con le antenne dritte a percepire le opportunità da cogliere, soprattutto se sono opportunità che portano a riempire i posti letto di Rimini, BeB , agriturismi o altre strutture ricettive che siano. Dopotutto il business di quelle zone è proprio la ricezione turistica.
Nascono così le granfondo, gare ciclistiche che fanno accorrere ogni anno migliaia di corridori da tutte le parti d’Italia. L’organizzazione è maniacale, perfetta e spesso dura un intero anno. Da notare che queste gare sono spesso a numero chiuso. Uno si potrebbe chiedere…perchè mettere il numero chiuso? Perchè non far arrivare tutti gli sportivi che vogliono cimentarsi con questa dura e gratificante prova? Semplice: per soddisfare meglio i partecipanti, far vivere loro un’avventura ma allo stesso tempo non creare una ressa dove non ti godi l’evento ma soprattutto per creare un caso di marketing. Cosa c’è di meglio che mettere un numero chiuso ad un evento per renderlo interessante e imperdibile? Ci sono appassionati che si iscrivono all’evento mesi e mesi prima. Insomma come sempre i romagnoli ci danno delle lezioni su come si fa buon marketing del turismo. Loro ne hanno fatto un’industria ed è certo che faranno di tutto per mantenerla e svilupparla sempre più
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